Trattamenti Emozionali

Attraverso tecniche specifiche ho la possibilità di aiutare persone che soffrono di: ansia, attacchi di panico e depressione. I trattamenti da me eseguiti si possono considerare d’appoggio o coadiuvanti alle cure mediche necessarie.

Trattamento manuale per l’ansia

L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata risposta di adattamento da parte dell’organismo in una determinata situazione che si esprime sotto forma di stress per l’individuo stesso (Wikipedia-Arlington: American Psychiatric Publishing., Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders American Psychiatric Associati., 2013, p. 189-195).

L’ansia si può manifestare principalmente in tre modi:

  • manifestazioni fisiologiche (tachicardia, sudorazioni, palpitazioni, tremori);
  • manifestazioni psicologiche (paura di perdere il controllo, fobie);
  • manifestazioni comportamentali (atteggiamenti di evitamento, paura, reazione eccessiva a stimoli innocui).

L’obiettivo di questo trattamento è quello di allentare queste tensioni del sistema nervoso. La zona che andrò a trattare in particolare è quella della gabbia toracica in quanto all’altezza dello sterno (subito sotto)  si trova il plesso solare che è un insieme di nervi e di fasce nervose che, quando vanno in tensione, alterano determinati meccanismi. Ad esempio ne risente il corretto funzionamento del diaframma e un’oppressione alla gabbia toracica che generano alle persone quella sgradevole sensazione di “peso sul petto”.

Successivamente mi occuperò del diaframma che è un muscolo che si trova esattamentre sopra allo stomaco e sotto ai polmoni come una specie di cupola. Questo muscolo si alza e si abbassa creando delle depressioni all’interno della gabbia toracica e permette all’aria sia di entrare che di uscire. Quello che dovrò fare sarà allentarlo attraverso una manualità specifica perchè se il diaframma va troppo in tensione le persone possono percepire una “mancanza di aria” oppure una sensazione di “oppressione” al petto che parte dal basso e sale verso l’alto.

Nella terza manovra di questo trattamento mi occuperò della colonna vertebrale e della schiena che andrò a scaricare attraverso la tecnica dello “scollamento” creando un profondo rilassamento di tutti i nervi che vanno al torace.

Per finire mi occuperò, attraverso le conoscenze della riflessologia plantare, della zona riflessa nel piede del diaframma e del plesso solare.

Trattamento manuale per gli attacchi di panico

Il Disturbo da attacchi panico, detto anche PA/s o PD/s (dall’inglese panic attack/so panic disorder, come riportato nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), è una forma clinica dei disturbi d’ansia caratterizzata da intensi stati di ansia accompagnati da altri sintomi psicologici e fisici che si presentano in maniera imprevedibile, generalmente senza una razionale causa scatenante. Benché abbiano una durata variabile da pochi secondi ad alcune ore, in media non superano i 30 minuti. Pur essendo un evento emotivamente intenso al punto che il paziente potrebbe sentire di stare per perdere il controllo o di impazzire, non pongono rischi alla salute fisica (Wikipedia).

I sintomi principali che vengono avvertiti sono:

  • tremori alle gambe e/o alle braccia;
  • sudorazione;
  • tachicardia;
  • vertigini;
  • iperventilazione;
  • paura di impazzire o di perdere il controllo;
  • paura di morire;
  • respirazione superficiale;
  • nausea;
  • sensazione di torpore o di formicolio;
  • sensazione di soffocamento.

Anche se le cause non sono ancora chiare, le persone che soffrono di attacchi di panico sono molto sensibili e hanno un sistema nervoso talmente teso che hanno spesso paura che gli capiti in qualsiasi momento e basta un minimo stimolo per farglielo scaturire.

Questo si manifesta spesso come paura di morire o di impazzire. Chi lo ha provato mi dice frasi del tipo “Marco, credimi, hai la sensazione di perdere il controllo  e di impazzire”. Io rispondo loro che li capisco, avendo subito due episodi parecchi anni fa in un periodo di forte stress.

L’atteggiamento più comune è quello di voler scappare, di voler allontanarsi immediatamente dal luogo in cui è sorto l’attacco di panico.

Come prima manualità ( detta “in sedazione”) andrò a trattare, prendendo come riferimento la mappa della riflessologia plantare, le zone del surrene sia del piede destro che di quello sinistro.

Poi, come nel trattamento per l’ansia, andrò a scaricare il sistema nervoso attraverso manvore di scollamento sulla schiena (colonna vertebrale dal collo alla zona lombare e parti laterali della schiena).  La zona principale da trattare nel caso la persona soffra di attacchi di panico è il “metamero” dei reni che è appunto una fascia nervosa collegata ai reni che si trova nella regione lombare della schiena.

Trattamento manuale per la depressione

Il disturbo depressivo maggiore, noto anche come depressione maggiore, depressione endogena, depressione unipolare, disturbo unipolare o depressione ricorrente (nel caso di ripetuti episodi) è una patologia psichiatrica o disturbo dell’umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati principalmente da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli (anedonia). Questo gruppo di sintomi (sindrome) è stato identificato, descritto e classificato come uno dei disturbi dell’umore nell’edizione del 1980 del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali edito dall’ American Psychiatric Association.

È una malattia invalidante che coinvolge spesso sia la sfera affettiva sia cognitiva della persona, influendo negativamente in modo disadattivo sulla vita familiare, lavorativa, sullo studio, sulle abitudini alimentari e riguardo al sonno, sulla salute fisica con forte impatto dunque sullo stile di vita e la qualità della vita in generale. La diagnosi si basa sulle esperienze auto-riferite dal paziente, sul comportamento riportato da parenti o amici e un esame dello stato mentale (Wikipedia).

La depressione può arrivare dopo un forte stress, una separazione, un lutto o dopo un periodo in cui ci sono stati ad esempio dei conflitti lavorativi. La persona che soffre di depressione tende a spegnersi piano piano e a fare fatica quindi ad uscirne. Le energie sembrano consumarsi completamente e si fa fatica a compiere qualsiasi compito, lavoro o attività.

L’obiettivo del mio trattamento è quello di stimolare il corpo col fine di riattivarlo in maniera tale da riequilibrare corpo e mente che sono estremamente collegati. Esistono infatti i problemi “psicosomatici” quando ad esempio un problema psichico si manifesta attraverso un sintomo nel corpo. Viceversa, se il corpo in quelle zone va in tensione, è lui stesso che comunica al sistema nervoso questo stato di malessere. Si innesta quindi un circolo vizioso che metaforicamente si può rappresentare come il cane che si morde la coda.

Lavorando sul corpo, quindi, si genera un beneficio sulla mente migliorando lo stato depressivo della persona.

L’energia che una persona ha risiede nei reni; questa è un’energia che ci viene data già al momento del concepimento e se i reni si scaricano a livello energetico la persona si sentirà perennemente stanca.

Quello che andrò a trattare, utilizzando le informazioni della riflessologia plantare, è la zona dei reni e dei surreni per cercare di stimolarla e ricaricarla di energia.

Un’altra zona che viene stimolata, sempre tramite riflessologia, è quelladell’intestino. Sono noti a livello scientifico, i collegamenti nervosi tra cervello e intestino e come entrambi si influenzino reciprocamente: sono sicuro che a molti è noto che l’intestino viene chiamato “il secondo cervello”.  A livello ormonale vengono stimolate le zone riflesse dei testicoli (per gli uomini) e delle ovaie (per le donne) per indurre una risposta dell’organismo che va a regolare il livello degli ormoni nel sangue.

Concludendo è necessario stimolare la zona riflessa dei polmoni che si trova appena sotto le clavicole e sopra il petto. I polmoni sono la sede della tristezza e il fatto di stimolarli può aiutare la persona a eliminarla. A volte può succedere che la persona si sfoghi con un pianto.

Ci tengo a ricordare che oltre a questo tipo di trattamenti manuali, risulta molto efficace l’utilizzo del Neurofeedback Dinamico per aiutare le persone che soffrono di tali problematiche.

Nota Bene: Ansia, Attacchi di Panico e Depressione sono patologie psichiatriche inserite nel DSM-5 che vanno diagnosticate e trattate da professionisti del settore come ad esempio lo Psichiatra o lo Psicoterapeuta. Molto importante è anche la figuara del Medico di base al quale vanno riferiti i vari sintomi che possono ricondurre a tali patologie e che lui stesso può inizialmente curare attraverso l’utilizzo di specifici farmaci oppure inviando il paziente allo specialista del caso.