Un’importante ricerca, intitolata “Migliorare la regolazione emotiva utilizzando il training di Neuroptimal® su giovani con disturbi dello spettro autistico (Asd), è stata presentata da Doug West alla conferenza mondiale di Neuroptimal® “Trasforming Lives” che si è svolta a Montreal in Canada nel 2018.
Doug West è un counselor clinico, arteterapeuta e un professionista del neurofeedback che lavora sia con i giovani che con gli adulti dal 1991. Ha una vasta esperienza nel trattare bambini con disturbo dello spettro autistico e altre patologie neuropsichiariche utilizzando il training con il Dynamical Neurofeedback® Neuroptimal® (Neurofeedback Dinamico) in combinazione con le sue competenze di counselor e arteterapeuta e collaborando con medici o altri specialisti del settore.
Il disturbo dello spettro autistico è un disturbo del neurosviluppo ad insorgenza precoce caratterizzato dalla compromissione delle competenze socio-comunicative, da comportamenti stereotipati e da interessi ristretti. Il DSM-5, che è il manuale per la diagnostica dei disturbi mentali, riconosce all’interno di questa etichetta diagnostica quattro differenti diagnosi:
- il disturbo autistico;
- la sindrome di asperger;
- il disturbo pervasivo dello sviluppo;
- il disturbo disintegrativo dell’infanzia.
Questi disturbi vengono differenziati in base al livello di gravità che i bambini presentano. Per la diagnostica un aspetto importante è la valutazione del livello cognitivo o la presenza o l’assenza del linguaggio. I sintomi cambiano e variano con la crescita, ma accompagna i bambini fino all’ età adulta. Le cause dell’autismo sono ancora sconosciute e non è possibile ricercarle all’interno di un unico gene alterato, ma vanno riconosciute all’interno di un’interazione fra vari fattori:
- ambientali;
- genetici;
- sintomatologia clinica.
I sintomi dell’autismo vanno riconosciuti nelle due aree di compromissione: quella socio-emozionale e quella degli interessi stereotipati.
I sintomi che riguardano l’area socio-emozionale sono sicuramente un deficit della componente di condivisione: praticamente questi bambini hanno una difficoltà a dimostrare interesse nei confronti degli altri o a condividere attività con gli altri. Un’altro deficit riguarda la componente non verbale della comunicazione e quindi avremo bambini che non sono in grado di discriminare il contesto e quindi modificare il loro comportamento sociale all’interno di una determinata situazione oppure bambini che non hanno mimimamente mimica facciale. L’altro defici riguarda la compromissione nelle relazioni e nell’interesse di stabilire delle relazioni con gli altri. Ci sono anche qui diverse sfumature, da bambini che non dimostrano nessuna apertura neanche nei confronti delle figure genitoriali a bambini che presentano deficit nello stabilire relazioni con gli altri .
La seconda area di interesse è quella relativa alla presenza delle stereotipie che possono essere verbali o motorie; esse vengono messe in atto in situazioni di particolare emozione o frustrazioni. Sono rappresentati da parole, frasi o movimenti che apparentemente non hanno un fine specifico. Ripetono frasi riprese da situazioni che hanno vissuto o che hanno ascoltato ad esempio durante la visione di un film.
Un’altra difficoltà che viene riscontrata in questi bambini è l’aderenza importante alle routine e quindi evidenziano una forte resistenza ai cambiamenti. Anche quella degli interessi ristretti per oggetti insoliti rappresenta una loro caratteristica. Questi bambini in genere presentano anche un’ipo oppure un’iper sensibilità per gli stimoli sensoriali che vanno da quelli tattili a quelli olfattivi e anche uditivi. Quindi possiamo osservare bambini che hanno difficoltà ad accettare il contatto fisico, o altri che hanno bisogno di protezione quando ci sono dei rumori troppo forti oppure bambini che hanno la tendenza ad annusare ovunque o a toccare tutti gli oggetti.
Ecco alcuni dei segni precoci per la diagnosi di autismo:
- il bambino non si volta quando il genitore lo chiama;
- in età molto precoce non c’è il sorriso sociale;
- spesso non utilizzano i gesti comunicativi, come indicare o salutare;
- hanno grossa difficoltà a mantenere lo sguardo durante una comunicazione;
- difficoltà ad interrompere un’attività di particolare interesse ;
- si ha la sensazione che il bambino viva in un mondo tutto suo;
- assenza o ritardo nel linguaggio;
- reazioni eccessive del bambino.
La cosa da fare non appena ci si accorge che il proprio bambino manifesta uno o più di questi sintomi è rivolgersi a un neuropsichiatra infantile che dovrà fare dei test per stabilire la diagnosi e il percorso più adeguato in base alla specifica compromissione del bambino.
L’ Istituto Superiore della Sanità riconosce come trattamenti validi in caso di diagnosi di autismo:
- i programmi cognitivo-comportamentali strutturati come l’ “ABA” o il “DENVER”;
- i programmi educativi come il “TIC”;
- trattamenti neuropsicomotori o logopedici.
Uno degli obiettivi principali della terapia è quello di correggere i comportamenti disadattivi, in quanto una delle difficoltà principali dei genitori è sicuramente quella di gestire situazioni sociali conseguenti a reazioni eccessive del loro bambino.
Un’altro obiettivo è quello di migliorare il linguaggio, la relazione e l’aspetto cognitivo.
Doug West, oltre alle sfide relazionali inerenti all’autismo, ha avuto spesso a che fare con sintomi di ansia, bassa tolleranza alla frustrazione, impulsività e reattività; il suo obiettivo era trovare un modo per migliorare la regolazione emotiva di questi bambini.
La regolazione emotiva è considerata un importante meccanismo adattivo che consente agli individui di sostenere un livello ideale di eccitazione al fine di raggiungere obiettivi personali e sociali (Chambers, Gullone & Allen, 2009), mentre l’incapacità di regolare bene le proprie emozioni deve essere considerata come un fattore importante per comprendere l’elevata incidenza dei servizi psichiatrici richiesti (Mazefsky, Borue, Day e Minshew, 2014).
Perchè utilizzare Neuroptimal® nei bambini con autismo?
Perchè attraverso il training viene favorito un processo del tutto naturale che permette al cervello di autoregolarsi e autocorreggersi dando benefici anche per quanto riguarda la regolazione emotiva del bambino, implementando il lavoro dei trattamenti standard.
Inoltre il training con il Neurofeedback Dinamico è spesso piacevole per il cliente permettendo anche ai giovani impulsivi, distratti e ansiosi di non solamente sopportare, ma anche di divertirsi partecipando alle sessioni. Al bambino non è richiesto di fare nulla, nessuna azione volontaria, nessun compito specifico.. Solamente ascoltare tramite delle cuffie della musica rilassante per 33 minuti. Spesso vengono raggiunti risultati anche in individui resistenti alle altre tipologie di intervento e la ricerca evidenzia che questi risultati vengono mantenuti dopo la fine del trattamento. Inoltre il trattamento con il Neurofeedback Dinamico potenzia e agevola il lavoro degli altri professionisti coinvolti come il logopedista, il neuropsicomotricista, lo psicologo ecc ecc.
In conclusione la ricerca di Doug West suggerisce che Neuroptimal® riduce i sintomi legati alla regolazione emotiva per le persone con autismo. Questi risultati sono coerenti con quelli di Zivoder, Martic-Biocina, Kosic & Bosak (2015) nel loro studio sull’allenamento con il Neurofeedback Dinamico per i giovani con autismo, in cui hanno riportato cambiamenti nel comportamento tra cui meno aggressività, maggiore cooperazione e comunicazione, maggiore capacità di attenzione e miglioramento delle capacità motorie e sensoriali. In ogni caso tutti i soggetti nel loro studio hanno ottenuto un certo grado di miglioramento nel loro funzionamento quotidiano.
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