La Dottoressa Linda Beckett Md e il Dr. Janet McCulloch Md, fondatori dell’ Istituto di Psicoterapia e Neurofeedback a Kingston, Ontario (Canada), hanno condotto nel 2010 una ricerca per verificare gli effetti delle sessioni di Neurofeeddback Dinamico sui sintomi di ansia e depressione.
L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata risposta di adattamento da parte dell’organismo in una determinata situazione che si esprime sotto forma di stress per l’individuo stesso. La sua forma patologica costituisce i disturbi d’ansia. L’ansia è una complessa combinazione di emozioni che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno, mal di pancia, dolori intestinali. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici. I segni somatici sono dunque un’iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale della classica risposta del sistema simpatico di tipo “combatti o fuggi“.
Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. L’ansia sembra avere varie componenti di cui una cognitiva, una somatica, una emotiva, una comportamentale. La componente cognitiva comporta aspettative di un pericolo diffuso e incerto. Dal punto di vista somatico (o fisiologico), il corpo prepara l’organismo ad affrontare la minaccia (una reazione d’emergenza): la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumenta, il flusso sanguigno verso i più importanti gruppi muscolari aumentano, la sudorazione aumenta, il flusso sanguigno e quelle digestivo diminuiscono. Esternamente i segni somatici dell’ansia possono includere pallore della pelle, sudore, tremore e dilatazione pupillare.
Dal puto di vista emotivo, l’ansia causa un senso di terrore o panico, nausea e brividi. Dal punto di vista comportamentale, si possono presentare sia comportamenti volontari sia involontari, diretti alla fuga o all’evitare la fonte dell’ansia. Questi comportamenti sono sono frequenti e spesso non-adattivi, dal momento che sono i più estremi nei disturbi d’ansia. In ogni caso l’ansia non sempre è patologica o non-adattiva: è un’emozione comune come la paura, la rabbia, la tristezza e la felicità, ed è una funzione importante in relazione alla sopravvivenza. (Fonte: Wikipedia)
La depressione è una patologia psichiatrica piuttosto diffusa che può interessare tanto gli adulti, i giovani e gli anziani, quanto i bambini.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la malattia depressiva non interessa solamente la sfera emotiva e l’umore del paziente, ma interessa anche il corpo, influenzando comportamenti e manifestandosi anche con sintomi fisici.
La depressione può manifestarsi sia in pazienti di sesso maschile che in pazienti di sesso femminile, tuttavia, si stima che la malattia tenda a colpire maggiormente quest’ultima categoria.
I criteri per la diagnosi di depressione sono elencati d DSM-IV (Manuale diagnostico-statistico delle patologie psichiatriche)
Occorre che 5 o più dei seguenti sintomi siano stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentino un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi dev’essere costituito da umore depresso o perdita di interesse o piacere.
Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto o come osservato da altri.
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.
- Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno.
- Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
- Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.
- Affaticamento o mancanza di energia quasi ogni giorno.
- Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.
- Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.
- Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l’elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Occorre inoltre che:
- I sintomi causino disagio clinicamente significativo o un’alterazione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre importanti aree.
- I sintomi non siano dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o a una condizione medica generale.
- I sintomi non siano meglio giustificati da lutto, cioè dopo la perdita di una persona cara i sintomi persistono per più di due mesi o sono caratterizzati da una compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.
(Fonte: www.fondazioneveronesi.it)
A seconda di vari fattori esistono vari tipi di depressione: maggiore, reattiva, endogena, infantile, adolescenziale, senile, post-partum, bipolare ecc ecc.
Attraverso le sessioni di Neuroptimal® i ricercatori (Dottoressa Linda Beckett Md e il Dr. Janet McCulloch Md) coinvolti hanno potuto riscontrare una significativa riduzione dei sintomi sia dell’ansia che della depressione. Per visionare o scaricare i risultati di tale ricerca clicca QUI. È importante, per quanto mi riguarda, ricordare che Neuroptimal® non è un dispositivo medico e che non necessita di diagnosi e protocolli. Può essere utilizzato da counselor e psicologi-psicoterapeuti e non necessita di titoli o competenze mediche.
È uno strumento che ha come obiettivo migliorare la plasticità del cervello attraverso un allenamento che lo stimola ad attivare un processo del tutto naturale di autoregolazione.
La Food & Drug Administration ha inserito il Neurofeedback Dinamico come prodotto di “General Welness” cioè benessere generale. Infatti il suo utilizzo ha come scopo quello di migliorare il benessere dei clienti ottimizzandone la plasticità neuronale; non si vuole sostituire al lavoro di medici e psicoterapeuti poichè non tratta e non si pone come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico-sanitaria.